Ogni impresa che desidera pianificare in modo consapevole la propria crescita ha bisogno di strumenti di analisi e controllo. Tra questi, il conto economico previsionale occupa un ruolo centrale. Questo documento, parte integrante del bilancio previsionale, consente di stimare in modo strutturato ricavi e costi futuri, offrendo così una visione chiara e anticipata dell’andamento economico dell’attività.
Ma come si costruisce un conto economico previsionale? E soprattutto, come si può renderlo uno strumento davvero utile per le decisioni strategiche?
La raccolta dei dati: da dove partire
Ogni previsione solida si fonda su dati attendibili. Per questo, la prima fase consiste nel raccogliere e organizzare le informazioni storiche relative ai costi e ai ricavi dell’azienda, almeno per gli ultimi due o tre anni. Questi dati rappresentano la base di partenza per le proiezioni future.
È importante coinvolgere in questa fase tutti i reparti aziendali: ufficio amministrativo, commerciale, produzione, logistica. Solo in questo modo si può ottenere un quadro completo delle attività e dei fattori che incidono sui risultati economici. Più le informazioni sono accurate e dettagliate, maggiore sarà l’affidabilità delle previsioni.
Come stimare i ricavi futuri
Una volta raccolti i dati di partenza, si passa alla stima dei ricavi prospettici. Questo passaggio non può basarsi solo su una semplice proiezione matematica. È necessario integrare i dati storici con valutazioni strategiche e di mercato.
Ci si deve chiedere, ad esempio, se l’azienda intende entrare in nuovi mercati o se lancerà nuovi prodotti. È previsto un rafforzamento dell’attività commerciale o campagne di marketing più strutturate? Esistono segnali di cambiamento nei comportamenti d’acquisto dei clienti, magari dovuti a tendenze sociali, evoluzioni tecnologiche o nuovi modelli di consumo?
Anche l’analisi del contesto economico esterno è fondamentale. Ad esempio, variazioni nei tassi di interesse, nelle politiche fiscali o nei costi delle materie prime possono influenzare significativamente i ricavi attesi. Tutti questi elementi vanno valutati con attenzione per costruire un quadro realistico.
La previsione dei costi: attenzione ai dettagli
Parallelamente alla stima dei ricavi, va effettuata un’analisi dei costi. Qui si distinguono due grandi categorie: costi fissi (come affitti, stipendi, assicurazioni) e costi variabili (ad esempio, materie prime, costi di produzione legati ai volumi).
Anche in questo caso, occorre porsi alcune domande chiave: l’azienda prevede di investire in nuovi impianti o macchinari? È in programma una campagna promozionale importante? Si parteciperà a fiere di settore o ad altri eventi strategici? Si prevede l’inserimento di nuovo personale?
Inoltre, bisogna considerare ammortamenti e oneri finanziari. Ad esempio, se si prevede l’acquisto di nuovi cespiti o la sottoscrizione di contratti di leasing o finanziamento, questi elementi andranno a incidere direttamente sulla struttura dei costi.
Una previsione efficace non si limita ai costi diretti, ma prende in considerazione anche tutte le voci indirette che possono influenzare la redditività complessiva.
Il calcolo dei margini: come leggere i numeri
Una volta stimati costi e ricavi, si può procedere con l’elaborazione dei principali indicatori economici. Tra questi, alcuni dei più utilizzati sono:
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MOL (Margine Operativo Lordo): rappresenta la redditività operativa al lordo di ammortamenti e accantonamenti.
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EBITDA: misura la capacità dell’impresa di generare profitto prima degli interessi, imposte, deprezzamenti e ammortamenti.
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Reddito operativo: mostra il risultato della gestione tipica dell’impresa, senza considerare la gestione finanziaria e straordinaria.
Questi indicatori aiutano a comprendere meglio la sostenibilità delle strategie previste, a evidenziare eventuali criticità e a individuare i margini di miglioramento.
Un documento vivo: aggiornare il conto economico previsionale
Il conto economico previsionale non è un documento statico da redigere una volta all’anno e poi dimenticare. Al contrario, è uno strumento dinamico, che deve essere aggiornato periodicamente per riflettere l’evoluzione dell’attività e del contesto in cui l’azienda opera.
Modifiche nella domanda, variazioni nei costi, cambiamenti normativi o nuove opportunità di business possono rendere necessario un aggiornamento del documento. Solo così il conto economico previsionale può mantenere la sua funzione di guida nelle decisioni aziendali.
Non sai da dove cominciare? Siamo qui per questo
Se l’idea di raccogliere ed elaborare tutti questi dati ti sembra complessa o se temi di non disporre degli strumenti giusti, non preoccuparti. Hesedra è al tuo fianco per accompagnarti nella costruzione di un conto economico previsionale efficace e su misura per la tua impresa.
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