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Big del web, studio rivela numeri da record

Feb 27, 2020 | Aziende e professioni, Management e direzione | 0 commenti

Tutti sappiamo che i giganti del web registrano numeri da record, ma di che cifre stiamo parlando? 

Vediamone qualcuna insieme.

Uno studio svolto da Mediobanca ha identificato i primi 25 gruppi del web e del software a livello mondale, con a capo Amazon, Alphabet-Google e Microsoft, analizzandone vari aspetti reddituali.

Tra questi spiccano: 

  • La crescita: le realtà analizzate crescono a un ritmo del 20,3% all’anno, mentre le “nomali” multinazionali hanno una velocità di crescita pari al 3,1%;
  • I ricavi e gli utili: nel 2018 i primi 25 big del web hanno contabilizzato ricavi per 850 miliardi e utili pari a 110 miliardi; emerge inoltre un Ebit medio pari a 17,3% contro l’11,7% delle altre multinazionali;
  • Il valore in Borsa: le società considerate valgono otto volte l’intero listino milanese e 2 volte quello di Francoforte (Microsoft: 1.027 miliardi, Google: 821 miliardi); 
  • La liquidità: risiede proprio qui la ricchezza fondamentale dei big del web; tali società infatti hanno una liquidità media pari al 36% dell’attivo, contro l’11% delle altre multinazionali.

Facciamo un breve focus sull’ultimo punto: la liquidità. Attraverso quest’ultima le multinazionali del web possono mettere in atto operazioni di buy-back al fine di tenere alte le loro quotazioni in Borsa. Queste operazioni non sono altro che l’acquisto di azioni proprie (per poi ovviamente cancellarle) sul mercato; in questo modo si alza il valore delle azioni rimaste sul mercato stesso. Questo fenomeno ha raggiunto, nel 2018, un ammontare di 788 miliardi, contro i 20 del 2014.

Anche l’Italia, attraverso la tassazione, può beneficiare dell’enorme ricchezza dei big del web. Sono infatti 15 delle 25 principali multinazionali ad avere sedi in Italia. L’imposizione fiscale ha generato tasse per 64 milioni, a cui vanno aggiunti i 39 milioni di sanzione attribuita a Facebook. Nonostante questo però, gran parte del giro d’affari di queste multinazionali purtroppo viene fatturato all’estero. 

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